16 lug 2018

 

Estate 2018 Leggiamo italiano: Lia Tomasich

A seguito dell’iniziativa "Estate 2018: Leggiamo italiano" che coinvolge anche due delle riviste storiche su web del Gruppo Delos ovvero Thriller Magazine e Sherlock Magazine, dedicata ad autori italiani di vario genere narrativo, curata da Lucius Etruscus, riporto l’intervista a Lia Tomasich scrittrice e traduttrice. 




Per l’iniziativa “Estate 2018: Leggiamo italiano” ho incontrato un’appassionata autrice di ogni genere narrativo.

Intervista a Lia Tomasich


  • Per chi non ti conoscesse, chi è Lia Tomasich e quale cocente passione muove una scrittrice come te?

Nasco come traduttrice tecnica, dunque già in partenza con una grande passione per la parola scritta. Da pochi anni sono passata alla traduzione di narrativa, in particolare di alcuni autori di fantascienza per la collana “Urania” di Mondadori, per “Future Fiction” di Francesco Verso e anche per la collana di racconti apocrifi “Sherlockiana” di Delos Digital. La passione per la scrittura è nata a poco a poco, ma il momento fondamentale è stato un corso di scrittura online proposto da Franco Forte che ha cambiato del tutto il modo in cui vedevo la “mia” scrittura: non più appunto come una cosa “mia”, ma come un impegno che mi prendevo verso i lettori.



  • Questo giugno Delos Digital ha pubblicato il tuo “Donne contro” nella collana “Passione criminale”: puoi parlarci di questo tuo testo?

È stato divertente cimentarmi in un genere per me nuovo. Alla fine comunque quello che conta sono le emozioni e ogni storia, di qualsiasi genere, parla sempre di emozioni. In Donne contro, i sentimenti che muovono la protagonista sono molto forti (chi non ha mai provato almeno una volta nella vita una grossa passione d’amore?), ma finiscono per travolgerla, trascinandola in una situazione terribile, quasi da incubo, che non aveva previsto. La passione è senz’altro un’esperienza appagante e soprattutto irrinunciabile, ma è bene sempre mantenere un minimo di obiettività, per evitare di fare la fine della protagonista del racconto. Anche la ragione è importante, perché a un’azione corrisponde inevitabilmente una reazione, bisogna tenerne conto.




  • La tua esperienza in Delos Digital è iniziata nel 2014 con testi dai toni decisamente più duri, visto che hai partecipato a “The Tube (Exposed)” con due racconti: ti è piaciuto misurarti con tematiche più horror?

L’horror è stato per un lungo periodo la mia “fissa”, dopo un breve inizio con la fantascienza. Anche qui, emozioni forti, ma sempre umane, nonostante il genere. Family Reunion è stato il primo racconto che ho pubblicato per Delos Digital. È la storia tragica di una madre e delle sue due bambine in una città invasa dagli zombie. Rescue Team ne è il seguito. In quel periodo, ho pubblicato ancora horror, in particolare ricordo con piacere un racconto gotico pubblicato nel 2016 su “Altrisogni Vol. 2“. Eleanor è ambientato nella Londra di inizio secolo sullo sfondo dei primi movimenti femminili per il voto alle donne, e l’ambientazione mi ha richiesto molta ricerca. La fase della ricerca è la parte più affascinante dello scrivere, secondo me. Vito Di Domenico, curatore di Altrisogni, mi ha poi chiesto di fare un articolo sulla genesi del racconto. Per chi è interessato, questo è il link  Suffragette.



  • Per “The Tube 2” hai scritto insieme a Liudmila Gospodinoff altri due episodi horror: cosa ricordi di quella collaborazione?

Una bella esperienza, ci siamo divertite molto. Tante risate e tanto entusiasmo. E poi, alla fine, il risultato non è stato per nulla male. 







  • Nel 2015 hai cambiato genere e ci hai portati tutti nella Verona del 1278 con “Il delitto di Ponte Pietra” (History Crime): che effetto hai provato a passare dall’horror al romanzo storico?

Il delitto di Ponte Pietra è il racconto che mi ha dato più soddisfazioni, con un discreto numero di copie vendute. Verona è la mia città, anche se vivo a Roma quasi da sempre, quindi c’è un legame particolare. Ci tornerò a Verona, e non solo per rivederla, ma per raccontarla nel passato.



  • Questo gennaio 2018 ti abbiamo letto in edicola, dove “I Classici del Giallo” (n. 1404) ha pubblicato in appendice il tuo racconto “Il martello di Charun“, vincitore del Gialloluna Neronotte 2017: che effetto fa ritrovarsi in cartaceo in una storica collana?


È un’emozione, un sogno, ma mai come quando sei sul palco e senti il titolo del tuo racconto che si è classificato primo tra tanti autori di talento. 






  • Cosa ne pensi dell’editoria digitale? Che effetto fa sapere di essere sempre disponibile negli eStore?

A me piace molto, se non altro per un motivo legato alla scrittura. Mi è più facile in fase di ricerca trovare rapidamente il punto che sto cercando, senza sfogliarmi libri interi. È anche vero però che molte persone leggono solo il cartaceo e quindi sarebbe meglio avere le due possibilità. E poi, è vero, l’ebook è sempre disponibile.




  • Puoi anticiparci qualche progetto per il futuro? Tornerai a scrivere horror o storico?

Sono impegnata in un progetto ambizioso, ma di cui non posso ancora parlare. Poi, tornerò a scrivere storico, senza dubbio.



  • Questa estate ti ritaglierai una vacanza di stacco totale dalla scrittura o comunque terrai sempre la penna (o la tastiera) a portata di mano anche in ferie?


Anche se non avrò la penna (o la tastiera) a portata di mano (ma ne dubito), le idee sulla prossima storia da raccontare continueranno sempre a girarmi nella testa. Mi è difficile staccarmi del tutto dalla scrittura.


  • Per finire, ti chiedo un consiglio triplo per i lettori: un luogo da visitare questa estate, un film da  vedere (di qualsiasi periodo) e un libro da leggere in vacanza (oltre ovviamente ai tuoi titoli).

Forse, non sono luoghi molto popolari, ma consiglio di visitare una necropoli etrusca (Lucius, tu sei di casa!). Ce ne sono diverse nel Lazio e in Toscana, sono luoghi pieni di fascino e magia. È in una di queste necropoli che ho ambientato il racconto uscito sul Giallo Mondadori.
Di film da vedere ce ne sono tanti: uno (del 2005 e poco conosciuto, forse) secondo me è Indian. La grande sfida (The World’s Fastest Indian, 2005), con il grande attore Anthony Hopkins. È la storia vera di Burt Munro, un motociclista neozelandese, che insegue il suo sogno: battere il record di velocità con la sua moto. Poi, La teoria del tutto (The Theory of Everything, 2014), sulla vita di Stephen Hawking, e anche The Imitation Game (2014), sul matematico britannico Alan Turing. Tutti film molto forti dal punto di vista delle emozioni.
Libri da leggere ce ne sono ancora di più. Un solo consiglio: Il peccato e l’inganno (2017) di Andrea Franco per gli Oscar Mondadori. Il libro in realtà racchiude due romanzi, di cui uno è il vincitore del Premio Tedeschi 2013. Il protagonista, per chi ancora non lo conoscesse, è monsignor Verzi, una figura carismatica con un dono eccezionale che si muove sullo sfondo della Roma di metà ottocento.


Buona estate a tutti!

a cura di Lucius Etruscus

Lucius Etruscus è vice-curatore di  Thriller Magazine  e redattore di  Sherlock Magazine,  gestore del database “Gli Archivi di Uruk” e di vari altri blog. Scrive saggi su riviste on line, ha partecipato (sia come giuria che come autore) al romanzo corale “Chi ha ucciso Carlo Lucarelli?” (Bacchilega Editore) e su ThrillerMagazine racconta le indagini del detective bibliofilo Marlowe… non “quel” Marlowe. 


Cliccando sul simpatico disegno qui sotto troverete l'elenco completo delle altre interviste della serie. 






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1 commento :

Lucius Etruscus ha detto...

Ti ringrazio per aver dato visibilità all'iniziativa, e speriamo sia un'estate ricca di letture italiane ^_^