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10 lug 2023

I misteri di Ann Radcliffe. La regina del gotico

Come nei suoi romanzi anche la vita di Ann Radcliffe è avvolta nel mistero. Nata il 9 luglio 1764 è stata una delle prime scrittrici a scrivere sul genere gotico. Il suo stile è romantico come d'uso all'epoca, specie nelle descrizioni di viaggi e paesaggi, influenzata da pittori come Claude Lorrain e Salvator Rosa, ma l'elemento gotico si insinua nelle sue opere e si mescola con il soprannaturale riuscendo a infondere nel lettore una certa tensione accomunata da un sentimento di terrore.

ann radcliffe





Ann Radcliffe prima del successo condusse una vita ritirata e non visitò mai i luoghi delle vicende orribili che descrive nei suoi romanzi. Si sa molto poco della sua vita. Si presume che la poetessa preraffaellita Christina Rossetti abbia iniziato una biografia di Radcliffe nel 1880 come parte della serie "Eminent Women", ma abbia abbandonato l'impresa a causa alla mancanza di informazioni. 

Quello che sappiamo di Anne proviene solo da una manciata di fonti primarie. La sua prima biografia, "Memoir of the Life and Writings of Mrs. Radcliffe (1826)" , fu scritta tre anni dopo la sua morte e si basava sulle informazioni fornite dal marito William.

Da queste poche notizie della sua vita ne vennero fuori altre messe in giro forse per alimentare in negativo la sua fama. Venne riferito che era impazzita a causa della sua fervida e terrificante immaginazione e confinata in un manicomio, che era stata catturata come spia a Parigi, o che mangiava costolette di maiale pregiati per stimolare gli incubi per i suoi romanzi; più volte venne data per morta. 

Invece sembra sia stata felicemente sposata e di essere stata fortunata ad avere un marito che la incoraggiò a scrivere. 

Non ebbe figli e i suoi unici viaggi furono fatti con il marito in Germania e Olanda, e anche per Inghilterra, ma solo dopo il successo dei suoi romanzi. Amante della natura ne descriverà nelle sue memorie, sempre attenta al paesaggio circostante:

"Non ho mai visto montagne boscose così selvagge prima in Inghilterra; assomigliano alle foreste di Wetteravia più di tutte quelle che ho visto, ma con questa differenza, che lì le montagne sono più appuntite, ripide e rocciose, e che qui la strada spesso si snoda intorno al bordo delle colline in radure profonde e pittoresche, dove comode casette giacciono al riparo di nobili alberi, e rubicondi bambini giocano sotto i rami" . 



"Nel ventitreesimo anno della sua età, la signorina Ann Ward si sposò con il signor William Radcliffe, laureato a Oxford, il quale, a un certo punto, intendeva seguire la professione di avvocato, e, a tal fine, mantenne diversi mandati a Corte, ma che in seguito cambiò destinazione. 

La cerimonia fu celebrata a Bath, dove allora risiedevano i suoi genitori, e in seguito lei andò a vivere con il marito nelle vicinanze di Londra. Incoraggiata da lui, cominciò presto a impiegare il suo tempo libero nello scrivere... 

La sera era sempre il momento preferito per la composizione, quando il suo umore era nel tono più felice, ed era più al sicuro dalle interruzioni. 

Era così lontana dall'essere soggetta ai suoi stessi terrori, che spesso presentava sorridendo al signor Radcliffe capitoli che lui non poteva leggere da solo senza rabbrividire." 
- da "Memoir of the Life and Writings of Mrs. Radcliffe". 




romanzo siciliano



Fra i suoi primi libri si ricordano  Romanzo siciliano  (1790) incentrato sul declino e gli intrighi di una famiglia aristocratica i Mazzini, esplorando misteri e orrori nascosti nell' aristocrazia siciliana. 






udolpho


I misteri di Udolpho  (1794), con la quale è diventata la scrittrice più popolare in Inghilterra, che narra dell'orfano Emily St. Aubert sottoposto alla crudeltà dei suoi custodi, imprigionato in un castello poi liberato e congiunto con la sua amante. 

Il tutto assortito con strani eventi e paure in un atmosfera infestata nel castello solitario di Udolpho, situato in cima agli Appennini scuri e maestosi. 

Jane Austen nel 1818 ne fece una parodia con il suo L'abbazia di Northanger







l'italiano



Con  L'italiano (1797) la Radcliffe realizzò il suo successo come scrittrice, con un tono cupo, misterioso che si fissa sui temi dell'amore, della devozione e della persecuzione durante il periodo della Santa Inquisizione. Migliorò il dialogo e la trama di costruzione, ma il suo cattivo, Schedoni, un monaco dal fisico imponente e sinistro viene trattato con una intensità psicologica insolita, che ha influenzato molta letteratura vittoriana. 
  
Questa serie di romanzi divennero immediatamente popolari tra la numerosa classe di lettori, che cercavano principalmente il divertimento, e presto attirò l'attenzione delle persone più raffinate dell'epoca. 

Il dottor Joseph Warton, preside della Winchester School, che era molto anziano quando fu pubblicato "I misteri di Udolpho", disse all'editore signor Robinson, incontrandolo, che ne rimase così affascinato, tanto che non poteva andare a letto finché non l'avesse finito, e in realtà rimase sveglio per la maggior parte della notte per lo scopo.



Ann Radcliffe era notoriamente timida e nonostante il successo si tenne in disparte dalla società come autore smettendo poi di pubblicare romanzi e dedicandosi alla poesia fino alla sua morte nel 1823. 

Non vi è alcuna spiegazione del perché, all'età di trentadue anni, la scrittrice più popolare del suo tempo smise di scrivere, con molta speculazione da parte dei suoi biografi e critici letterari. 

Nell'inverno del 1802 scrisse il racconto di Gaston de Blonde dopo aver visitato le rovine di Kenilworth Castle. Dopo questo, non intraprese alcun lavoro di grandezza, ma occasionalmente impiegò il suo tempo libero nella composizione di poesie. Ritenendo impossibile superare i suoi "Misteri di Udolpho" e il suo "Italiano", rifiutò nuovamente di sottoporsi a critiche con la pubblicazione, probabilmente sentiva di aver fatto abbastanza.

Durante gli ultimi dodici anni della sua vita, Radcliffe soffrì a intervalli di problemi ai polmoni, che causarono una generale perdita di salute, richiedendo instancabili attenzioni da parte del suo affettuoso marito. Morirà il 7 febbraio del 1823. 

Per mettere a tacere dubbi sulla sua presunta alienazione mentale, il medico stilò un rapporto: 

"Durante tutta la durata dell'infiammazione dei polmoni, la mente era perfetta nei suoi poteri di ragionamento, e divenne disturbata solo negli ultimi due o tre giorni, come conseguenza naturale dell'infiammazione che colpì le membrane del cervello. Prima dell'ultimo attacco, e in ogni momento, la signora Radcliffe godeva di uno stato d'animo straordinariamente allegro; e nessuno era più lontano dalla "desolazione mentale", come è stato così impropriamente descritto dell'ultima parte della sua vita."




Nel 1833, anni dopo la sua morte, il marito pubblicò alcune delle sue poesie e un romanzo storico, Gaston de Blondville questo è l'unico romanzo che non racconta avvenimenti soprannaturali e che contiene, a quanto pare, una prefazione sulla sua idea della narrativa gotica, del saggio "On the Supernatural in Poetry". 

Nonostante oggi siano quasi dimenticati, in tutto scrisse sei romanzi e oltre a quelli citati The Castles of Athlin and Dunbayne e  Il romanzo della foresta  (1791)   

Gli eventi del Romanzo della foresta si svolgono alla fine del XVII secolo. La storia inizia con una breve descrizione della famiglia che viveva a Parigi in ricchezza e abbondanza, ma che deve lasciare la loro bella vita perché Pierre de La Motte, il capofamiglia, deve fuggire dai suoi creditori e la persecuzione delle leggi. Quindi, il loro gruppo: Pierre, sua moglie, i loro domestici vanno avanti sperando in un posto dove vivere al sicuro. Il loro figlio, Louis, serve nel reggimento in questo momento, quindi non potrà unirsi a loro.

Si fanno strada attraverso terre desolate lontani dalle autorità. Trovano una casa e si imbattono con dei loschi figuri che danno loro una bellissima giovane donna e ordinando di portarla via e di non tornare più in questa casa. 

La portano con se e continuano la loro strada. La donna si chiama Adeline e racconta loro la sua storia: quando era bambina sua madre morì e suo padre la mandò in un monastero, dove viveva fino a poco tempo fa.  

Nella foresta, la loro carrozza si guasta e si trovano da soli nell'enorme boscaglia. Ma improvvisamente notano un'abbazia abbandonata vicino a loro. Così decidono di fermarsi almeno una notte per riposarsi dopo la lunga distanza che hanno percorso e poi sistemare la carrozza. 

Questa abbazia sembra essere molto lugubre e mistica, ma non hanno altre varianti. La loro speranza di sistemare il loro unico mezzo di trasporto non si avvera e non hanno altra scelta che soggiornare in questo luogo desolato...


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Nei suoi libri gli elementi che sembrano essere soprannaturali di solito hanno una spiegazione logica piuttosto deludente per chi immagina orrore. La scrittrice abilmente inserisce leggende sui fantasmi, e stanze segrete le cui porte sono nascoste sotto arazzi. 

Anche il luogo in cui si svolgono gli eventi principali ha un'atmosfera gotica: la foresta sembra essere una sorta di spazio chiuso, avvolto dall'orrore e dal pericolo, e i personaggi hanno solo bisogno di uscire da questo angusto spazio, allora le loro vite si quietano notevolmente. 

I paesaggi selvaggi che descrive - fra castelli diroccati, luoghi di tortura e abbazie oscure - sono spesso tetri e minacciosi tanto che poi vennero ripresi successivamente da altri autori influenzati dalle sue opere come Keats, Mary Shelley, le sorelle Brontë, Dickens, e Bram Stoker. 

L'uso immaginario del paesaggio dai dipinti lo trascrive sulle pagine inserendo i suoi personaggi in ambienti costruiti artificialmente come in un palcoscenico, manipolando psicologicamente i suoi lettori. Ella combinava suspense, gotico walpoliano (da Horace Walpole autore del gotico Il castello d'Otranto)  e sentimento, concentrandosi sulla sua corretta e tenera eroina innamorata. 

L'abile manipolazione dell'esperienza del terrore e della meraviglia da parte di Radcliffe, insieme alle sue abilità superlative nella resa di paesaggi naturali visivi, quasi pittorici, ha maggiormente soddisfatto i suoi primi lettori.

In tutti i suoi romanzi una bella e solitaria ragazza viene perseguitata in un ambiente pittoresco e dopo molte avventure, durante il quale sembra più volte sul punto di raggiungere la sicurezza, viene spinta indietro in mezzo ai pericoli, per poi salvarsi e sposare l'uomo che ha scelto. Il suo contesto storico è quasi inesistente e le sue storie abbondano di anacronismi e inesattezze.

Scrive Virginia Woolf:
"(Mrs Radcliffe) ci porta in un mondo ampio, vuoto, arioso. Alcune dame e gentiluomini, che sono puro XVIII secolo come mentalità, modi e linguaggio, vagando qua e là in vaste campagne, ascoltano usignoli cantare amorosi in boschi di mezzanotte; vedono tramontare il sole sulla laguna veneta; e osservano le lontane Alpi farsi rosa e azzurre dalle torrette di un castello italiano....
Fuori del nostro piccolo rifugio sentiamo infuriare il vento e frangersi le onde. In questo stato d’animo i nostri sensi sono sforzati e apprensivi. Sono udibili rumori che non dovremmo sentire normalmente. Frusciano tende.
Qualcosa sembra muoversi nella semioscurità. È vivo? E che cosa è? E che cosa cerca qui? La signora Radcliffe riesce a farci sentire tutto questo, in gran parte perché è in grado di renderci consapevoli del paesaggio, e così induce uno stato d’animo distaccato favorevole al romance".

Ma gli ammiratori della Radcliffe si curavano poco del "realismo" o della precisione. Godevano delle sue idee romanzate sulla natura, con il male sempre presente e le sue prolungate scene di tensione. 

Come scrive Lovecraft in L’orrore soprannaturale in letteratura:  
"aveva un fantastico potere nel creare l’atmosfera adatta, il che dà ai suoi orrori una spaventosa vitalità finché rimangono senza spiegazione".

Oggi la sua prosa può risultare carica e sfarzosa, talvolta eccessiva ma caratteristica del suo stile, questo stile che l'ha resa importante fra la borghesia e la nobiltà di fine Settecento.

In fondo la Radcliffe creava delle storie di atmosfera da leggere in una serata a lume di candela, magari davanti a un camino per affascinare il suo pubblico ansioso di misteri e se erano soprannaturali ancora meglio.  


Curiosità: 

Nel film Becoming Jane, Helen McCrory interpreta Ann Radcliffe mentre incontra la giovane Jane Austen e la incoraggia a perseguire una carriera letteraria. Non esistono prove che un tale incontro sia mai avvenuto, sebbene Jane Austen abbia letto i libri della Radcliffe. 
In una lettera del 1814 scrive: "...È sera. Abbiamo bevuto il tè e ho letto il terzo vol. de The Eroine (di Eaton Stannard Barrett). È un delizioso burlesque, in particolare nello stile Radcliffe".



radcliffe libro




nell'edizione flower-ed, 2020 
traduzione di Marianna Bellettini, pag. 468 






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