Una inedita storia di fantasmi vittoriana di Charlotte Riddell (1832 - 1906) dove un uomo acquista una fattoria, apparentemente infestata, cercando di svelare il mistero della scomparsa del precedente proprietario.
"Sembrava una scena fatata. Mi passai la mano sugli occhi per assicurarmi che fosse tutto reale."
Nut Bush Farm rappresenta a mio parere un bizzarro giallo paranormale del 1882, inedito in Italia, pubblicato da Flower-ed, scritto dall'irlandese Charlotte Riddell, una donna determinata a vivere solo di scrittura in un periodo in cui le donne trovavano difficoltà nella letteratura, per questo molti suoi libri vennero pubblicati con le iniziali del nome del marito.
Pubblicò oltre 50 romanzi e racconti, unica nel suo genere, evidenzierà nelle sue opere la precarietà del sistema finanziario vittoriano e le loro conseguenze devastanti negli individui.
Fra i suoi lavori ci sono anche singolari racconti di fantasmi ambientati in edifici infestati da presenze soprannaturali. Sebbene questi lavori le avessero conferito una certa fama, fu successivamente ingiustamente trascurata e dimenticata.
La fattoria e i suoi misteri
Nella trama il protagonista maschile di "Nut Bush Farm" abbandona il lavoro d'ufficio a Londra a causa di una malattia dopo un incidente sul lavoro e cerca di avviare un'attività in una fattoria nel Kent durante la sua convalescenza.
La casa di cui è finalmente in grado di prendere in affitto è l'ideale per lui: "una fattoria non troppo distante da Londra; e "non troppo grande".
Non è una vecchia casa Tudor, ma piuttosto un piccolo cottage con terreno incolto, abbastanza isolata dalla comunità. È circondata da un prato all'inglese e con abbaini ricoperti da rampicanti.
Il prato è circondato da una distesa semicircolare di alberi da bosco, tra biancospini, castagni, un faggio rosso e una betulla rosa, e "piante di nocciolo la facevano da padrone ovunque". Un posto paradisiaco per l'uomo che arriva dalla frenetica città.
La fattoria, che sembra troppo bella per essere vera, ovviamente si rivela avere i suoi problemi: gli uomini del posto non vogliono lavorare nei campi per una malignità.
Fin dall'inizio il narratore Jack, racconta di una diceria in cui era stato visto "qualcosa" nel "Prato Lungo".
Qualcosa che aveva la forma di un uomo, inoltre il boschetto con il sentiero che portava al paese si diceva fosse "infestato dai fantasmi". Un sentiero che tutti evitavano, nonostante fosse la strada più corta per arrivare al villaggio. Ma egli all'inizio non crede ai fantasmi.
A causa della loro supposta natura nervosa e delicata, sua moglie e suo figlio restano in città, mentre il protagonista cerca da solo il luogo dove fermarsi.
Miss Gostock
La proprietaria della fattoria, Miss Gostock, è una strana donna agli occhi dell'uomo. L'incontro di Jack con la signorina Gostock è piuttosto spiritoso, egli appare completamente scioccato dal suo aspetto e dal suo comportamento mascolino.
Miss Gostock è severa nel garantire i propri interessi nella negoziazione, perché il suo ultimo inquilino, il signor Hascot, è stato inadempiente con il suo contratto, ritirando tutti i suoi risparmi dalla banca per scappare presumibilmente con una giovane ragazza chiamata Sally.
Alla fine Jack accetta e si stabilisce a lavorare nella fattoria insieme a sua sorella Lolly. Il sentiero ritenuto infestato, viene scoperto da Jack quando avvista quello che sembra essere il fantasma del signor Hascot, l'inquilino scomparso.
Il narratore, incuriosito, decide di indagare ulteriormente sul signor Hascot, il quale aveva prelevato cinquemila sterline dalla banca prima di sparire senza lasciare traccia.
Vale la pena notare che nella storia Jack è un inquilino piuttosto che un proprietario terriero, il che lo posizionerebbe come subordinato a Miss Gostock dal punto di vista della proprietà, e a sua volta le dà il potere di affermare il dominio su Jack nel corso della storia.
Al lettore vengono presentate diverse presenze femminili nella storia, rappresentando diversi aspetti della condizione femminile.
C'è la moglie del protagonista, che non incontriamo mai, una donna suscettibile da proteggere, poi la bella e giovane Sally una "cattiva ragazza" che avrebbe invaghito Mr Hascot, e poi la tragica moglie di Hascot che dopo la scomparsa del marito, caduta in digrazia, finisce con i figli in una workhouse, un'istituzione per coloro che non erano in grado di sostenersi finanziariamente cui venivano offerti alloggio e istruzione.
Il personaggio eccentrico di Miss Gostock incarna tratti e caratteristiche tipiche della New Woman, la Nuova Donna, un ideale femminista emerso alla fine del XIX secolo.
Viene presentata per la prima volta come una figura che indossa un cappello da uomo dalle falde larghe, un cappotto maschile e la gonna da donna, alla quale la reazione di Jack è di togliersi il cappello in segno di rispetto al presunto sesso di questa sconosciuta.
L’uso della parola “presunto” allude a una certa incertezza, ma anche a come l’immagine di queste New Woman offuscassero i distinti tratti di genere. Inoltre, nota che porta i capelli corti come un uomo e come la sua risata non sia melodiosa.
Miss Gostock non prende tè o caffè a colazione come qualsiasi altra donna, ma si ingozza con mezzo chilo di bistecca fumante ricoperta di senape, lasciata scivolare giù con abbondanti sorsate di birra fatta in casa.
Jack rimane perplesso di fronte a questa figura che non sembra mai essere impegnata nei lavori domestici, con la casa priva di oggetti femminili e stanze quasi spoglie.
Miss Gostock si dedica principalmente a questioni finanziarie, comportandosi come una donna emancipata.
A causa delle sue caratteristiche non tradizionalmente femminili, come la forza mascolina e l'amore per il denaro, Jack sospetta che possa essere lei la colpevole dell'omicidio del signor Hascot.
L'incontro di Jack con Miss Gostock potrebbe essere considerato più sconvolgente e confuso di quello con il vero fantasma.
L'incontro con il fantasma
Prima di incontrare il fantasma di Hascot, Jack fa una passeggiata nella sua proprietà descritta come “una scena fatata ”, in cui non si stupirebbe nel vedere dei folletti uscire dai fiori della digitale.
Dopo un po’ vede chiaramente la figura di un uomo al quale cerca di avvicinarsi ma non riesce a mettersi al suo passo.
Quando la figura scompare, Jack la vede come qualcosa di tangibile. Alla fine vede di nuovo la figura venire dritta verso di lui attersandolo come una nebbia, una nebbia fredda.
I lettori che potrebbero aspettarsi un po' di paura o eccitazione nel momento in cui uno dei protagonisti ha a che fare con il luogo infestato, rimarranno delusi, poiché l'orrore, seppure sensibile e grottesco, appare solo all'esterno, lontano dall'interno di una stanza oscura con pannelli di quercia o un ampia scalinata come erano solito fare altri narratori in altre storie di fantasmi.
I fantasmi della Riddell non si manifestano ai vivi per terrorizzarli, "bensì per reclamare giustizia per un crimine subito quando era ancora un uomo in vita." scrive nella postfazione Michela Alessandroni, utilizzando il soprannaturale per secondi fini. L'idea è anche quella di rappresentare la mentalità dell'epoca dipingendo "un affresco vivido e critico della società vittoriana."
Nella prefazione Margherita Orsi esplora le connessioni tra il racconto e il folclore irlandese, evidenziando come il racconto sia ricco di rimandi al folklore celtico.
Poi il simbolismo: l'incontro di Jack con il fantasma avviene in un crocicchio, luogo carico di significati simbolici nella tradizione popolare, spesso associato alla presenza di forze soprannaturali e a un senso di smarrimento.
Alla fine la Riddell non offre una risposta definitiva sull'esistenza dei fantasmi, lasciando al lettore la libertà di interpretazione:
"...come in tutte le migliori storie gotiche, non c’è bisogno di stabilire una volta per tutte se i fantasmi che incontriamo sono reali o no; quel che conta è saperli raccontare."
il libro su Amazon
cartaceo e in ebook
Titolo: NUT BUSH FARM
Autore: Charlotte Riddell
Editore: Flower-ed
Anno: 2024
Pagine: 100
disponibile anche sullo store IBS/FELTRINELLI
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