24 mag 2018

 

Diario di un pellegrinaggio – Jerome K. Jerome

Due uomini in treno dall’Inghilterra alla Germania: una esilarante lettura vittoriana leggera ed edificante

Diario di un pellegrinaggio è il terzo romanzo di Jerome K. Jerome, il noto autore di Tre uomini in barca, pubblicato nel 1891. Come il precedente è una sorta di diario di viaggio esilarante, dove il narratore e il suo amico "B" viaggiano dall'Inghilterra alla volta della Germania per vedere la Passione di Oberammergau, una rappresentazione nella città omonima in Baviera nata per la prima volta nel 1634, incentrata sulla Passione di Cristo, e che viene messa in scena ogni dieci anni. Ma il viaggio non sarà privo di inconvenienti. 






Il libro è forse il meno conosciuto dello scrittore, offuscato dal successo dei Tre uomini in barca (1889) e da quella sorta di sequel Tre uomini a zonzo (1900) dove riprende il tema del viaggio in Germania, stavolta in bicicletta. 

In sostanza il Diario è una sorta di pretesto per fare osservazioni spiritose sulla vita dei viaggiatori talvolta messi in situazioni difficili, e anche per descrivere con molta ironia punti di vista, curiosità e apprezzamenti del popolo tedesco "I tedeschi mi piacciono. B. mi dice che non dovrei dirlo per non farli insuperbire: ma io non temo un effetto simile. Son certo che hanno troppo buon senso, perché la lode, di chiunque sia, possa loro far girare la testa" .

Poi ne fa una descrizione sommaria sia degli uomini: "sono una razza rossa, dalle spalle quadre, dal torace ampio. Non parlano molto, ma sembra che pensino. Come tutto ciò che è grosso, sono disinvolti e di buon carattere",  che delle donne:  "Le donne tedesche non sono belle, ma sono amabili e dolci; sono spaziose di petto e di fianchi, come debbono essere le madri di grossi rampolli. Non sembra ch'esse si turbino per i loro diritti , e appaiono molto liete e felici, anche senza il voto." 

In questa storia, il narratore e il suo amico chiamato "B", fanno una gita nella cittadina di Oberammergau, in Germania, per vedere la Passione, una tradizionale rappresentazione di sette ore sulla vita di Cristo che la gente del posto mette in scena ogni dieci anni dal 1634.
Successe a causa di un epidemia di peste che infierì nella regione e "quando i mezzi umani falliscono, non c'è altro scampo che rivolgersi al cielo", allora la gente fece voto che se fosse stata liberata, ogni dieci anni avrebbe rappresentato il dramma della Passione di Cristo. Così, come per incanto, la pestilenza scomparve, perciò gli abitanti hanno mantenuto la promessa per tutti questi anni.

Anche se la Passione sarebbe lo scopo del viaggio, è soprattutto, nella classica narrazione umoristica di Jerome, una scusa per fare commenti divertenti e ironici sul viaggio che partirà dalla stazione Vittoria di Londra passando via Dover, verso Ostenda in Belgio, Colonia e Monaco.

"Per dir la verità, più dello spettacolo, mi ha tentato il viaggio. Essere un gran viaggiatore è stata sempre una delle mie brame più ardenti"


Ad Ostenda in Belgio, alla dogana, avrà difficoltà di far capire il tedesco "Lo assicurai in perfetto tedesco che non avevo nulla da dichiarare. Parve che non mi comprendesse, e questo mi parve strano; ma intanto si prese la valigia, e io dovetti sedermi in terra. Avevo troppo sonno per sentirmi indignato". 

...Lo assicurai in perfetto tedesco che non avevo nulla da dichiarare.
Parve che non mi comprendesse, e questo mi parve strano


Si ritroverà seccato quando il treno farà un giro intorno a Gand, lui che si era messo a sedere di fronte alla macchina "perché preferisco di viaggiare in quel senso" assopito, svegliandosi più tardi rimprovera qualcuno di avergli cambiato di posto; rassicurato poi che nessuno lo aveva spostato, penserà a uno scherzo di cattivo gusto per un treno che parte in una direzione per poi voltarsi nel senso opposto. 

Ci sono problemi di cosa mettere in valigia, di viaggiare per il breve tratto di mare, di alcuni compagni di viaggio noiosi, anche la divertente reazione ai consigli degli altri quando racconta dei suoi piani di viaggio. 

La signora Briggs gli consiglierà di portarsi un pezzo di sapone perché una volta suo marito chiamato in Germania l'aveva dimenticato e non sapendo la lingua era rimasto tre settimane senza lavarsi, tornando poi a casa così sporco da essere scambiato per uno spazzacamino.
Un altra gli consiglierà di portarsi una bottiglia di whisky, non occupa molto spazio e se non sei abituato alla cucina tedesca la notte ti potrebbe servire, anche che sarebbe poco igienico viaggiare nel continente senza una bottiglia di whisky "Un semplice oggetto come una bottiglia di whisky nella valigia spesso può salvarvi la vita".



 Sonnecchiamo tutti e ci svegliamo con un balzo,
e poi chiniamo di nuovo la testa, a ridosso l'uno dell'altro.
Mi sveglio, e trovo che il mio vicino ha messo la testa sulle mie spalle.
Mi sembra un delitto liberarmene con una scrollata: dorme in tanta innocenza! 

Nella realtà lo scrittore fece davvero un viaggio a Oberammergau per vedere la rappresentazione. Dovevano essere in tre: lo scrittore Eden Phillpotts, l'amico Walter Helmore e lui. Phillpotts si ammalò e la Passione non poteva attendere, così andarono Jerome ed Helmore. Era il 1890. I due non trovarono posti confortevoli e si dovettero arrangiare. 

"Avevo scritto un libro al riguardo: "Il diario di un pellegrinaggio": quindi forse non ho il diritto di indulgere in critiche. Helmore conosceva bene la Germania. Siamo tornati a casa attraverso la Baviera e il Reno. E' stata la mia prima visita in Germania. Mi piacevano le persone e le loro abitudini domestiche, e in seguito alcuni dei quattro anni di residenza in Germania confermarono le mie prime impressioni", scrive nella sua biografia in My Life an Time.


Chi ha amato Tre uomini in barca non dovrebbe lasciarsi sfuggire questo Diario, un capolavoro di vera e comica divagazione con battute fulminanti "sembra che non ci sia anima di visitatore vivo ad Ostenda – e neanche una morta visibile", passeggeri chiacchieroni e odiosi, catini piccoli per lavarsi e asciugamani minuscoli per asciugarsi, una cameriera gli consiglierà di lavarsi nel fiume Reno "Ecco quello che ci vuole, caro, proprio quello che serve a noi. Per lavarmi oggi mi occorre un fiume di questa dimensione".

"Pensai a tutte le persone che avevo conosciute, che erano già morte e che non avrei più viste; a tutte le ragazze che avevo amate, che si erano maritate con altri e delle quali non conoscevo più neppure l'indirizzo. Meditai sulla nostra esistenza tenebrosa, sulla sua vanità, falsità e fugacità, e sulla sua abbondanza di sofferenze; meditai sulla malvagità del mondo e di ciascuno in particolare, e sulla generale antipatia di tutte le cose. Pensai che sciocchezza fosse, per B. e per me sciupare così il tempo, andando a quello stupido modo, a zonzo per l'Europa. Che divertimento poi c'era a viaggiare... ad essere rosolato nel forno dei vagoni e scorticato in così poco comodi alberghi”.


(Le illustrazioni di questa pagina sono di George Gordon Fraser tratte dall'edizione del 1891)  


Il libro 

DIARIO DI UN PELLEGRINAGGIO
Elliot 2018
124 pagine



























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