29 gen 2018

 

Capricci del destino, Il pranzo di Babette – Karen Blixen


Capricci del destino (Anecdotes of Destiny) è stata l'ultima raccolta di racconti pubblicati in vita da Karen Blixen (morta nel 1962). Uscì in Danimarca nel 1958, in Italia per Feltrinelli nel 1966. Quando Ernest Hemingway ottenne il Nobel disse che il premio sarebbe stato meritato se consegnato alla baronessa Karen Blixen. I due, sebbene non si fossero mai incontrati, anche se ambivano al premio Nobel nel 1954, si erano letti, ed entrambi erano stati affascinati dal continente africano dove si erano trasferiti. Il paesaggio selvaggio e la sua gente lasciarono un segno nella loro immaginazione letteraria, l'Africa fornì ad entrambi gli autori uno spazio per le attività, le relazioni e l'ispirazione, che permise di reinventare le identità lontano dalle storie familiari, dalle restrizioni borghesi e dai confini culturali.






Come suggerisce il titolo di questa raccolta i cinque racconti fanno riflettere sugli oscuri meandri dei destini dei personaggi che popolano queste pagine, e su quei momenti di esistenza che cambieranno per sempre il corso della loro vita. Storie affascinanti, narrate in modo semplice, quasi delle fiabe, che ti trasportano lontano nel tempo e nel luogo tra paesi lontani ed esotici: la Persia, la Cina, la Norvegia e infine la Danimarca.  

Il pranzo di Babette (1950) è il racconto più noto e forse anche il migliore, leggendolo oggi non si può fare a meno di pensare al delicato film di Gabriel Axel del 1987 da cui è stato tratto.
Vi si racconta della disparità tra il tour de force di una cena sontuosa e la delizia a cui i commensali di una piccola comunità religiosa in Norvegia, saranno testimoni, guidati dalla chef Babette, un tempo famosa nei ristoranti di Parigi, ora rifugiata in questo piccolo paese incassato tra i fiordi, nella casa di due anziane sorelle. La donna provocherà sgomento e allarme tra i severi cittadini luterani quando si vedranno passare nei loro piatti una lussuosa cena francese a loro ignota.


dal film Il pranzo di Babette  (1987)
 
Gli ospiti si raduneranno nella notte fatale convinti che orribili orrori si siano verificati nella cucina di Babette, specie quando le sorelle vedono scaricare in cucina un oggetto grande e indefinibile "sembrava una pietra nera o verdastra" che all'improvviso tira fuori una testa da serpente muovendola a destra e a manca "Non osò dire alla sorella ciò che aveva veduto. Trascorse una nottata quasi insonne, pensava a suo padre e le pareva che proprio nel giorno del suo compleanno lei e sua sorella avrebbero ospitato in casa sua un sabba di streghe. Quando, alla fine, si addormentò, fece un sogno orrendo in cui vedeva Babette che avvelenava i vecchi Fratelli e le vecchie Sorelle, Filippa e lei stessa."  
Ma Babette è una grande artista generosa e con il suo pranzo incanterà tutti.

In una lettera al fratello nel 1931 Karen Blixen scrisse "... Mi sono chiesta se potevo imparare a cucinare a Parigi per un anno o due, e poi forse ottenere un posto in un ristorante o in un hotel (...) guadagnarsi da vivere come scrittore, in particolare in un piccolo paese è poco pratico che diventare un grande chef in un anno o due. Tuttavia, ho scritto in inglese perché ho pensato che sarebbe stato più redditizio...". Questa visione della Blixen nella cucina di un ristorante affollato verrà rappresentata indirettamente anni dopo nel personaggio di Babette.



  

Fisherman, Eugeniusz Zak (1924)


Il pescatore di perle (1954) ci porta in Persia e racconta la storia di un giovane studente di teologia convinto che, tra tutte le creature, gli uccelli siano quelle più simili agli angeli. E se desidera avvicinarsi a Dio, dovrà imitarli e imparare a volare. Scoprirà che nel fondo del mare i pesci sono le creature atte ad immagine del Signore.
"Quando Dio creò il cielo e la terra, la terra gli dette alcune amare delusioni. L'uomo, capace di cadere, cadde quasi immediatamente e con lui cadde tutto ciò che era sulla terraferma. Il Signore, allora, si pentì d'avere creato l'uomo, e gli animali terrestri, e gli uccelli dell'aria. Ma i pesci non caddero, né cadranno mai, perché come e dove cadremmo? Allora il Signore guardò con benevolenza i pesci e fu confortato dalla loro vista, perché fra tutte le cose create essi furono i soli a non deluderlo."






Nave in tempesta, Marcus Larson (1852)

Ambientato in Norvegia, Tempeste (1958) racconta la storia di un anziano attore e regista teatrale e di Malli, la sua giovane protetta. Quando l'attore vede Malli un giorno, viene colpito da una meravigliosa idea: la farà recitare nel ruolo di Ariel nella sua prossima produzione di Shakespeare. Malli commetterà il fatidico errore di confondere l'arte con la vita e diventerà così responsabile della morte di un marinaio durante una tempesta in mare.









Paul Alexis , Cezanne (1870)


La storia immortale (1953) è un racconto sulla cupidigia del denaro. In Cina un commerciante di tè assume un giovane per leggergli a lume di candela, conti, contratti e preventivi dell'azienda. Come una Scheherazade del diciannovesimo secolo, il giovane impiegato passa ogni notte a leggere ad alta voce al suo irascibile datore di lavoro, reso insonne dalla gotta.
Esauriti i registri e i libri contabili, il vecchio mercante si ritrova a desiderare qualcosa di più: libri e racconti. Dato che il giovane non ne conosce alcuno, il vecchio inizierà a raccontare una storia che ha sentito in mare molti anni fa. Quando il suo commesso rivela però che questa è conosciuta e ripetuta dai marinai di tutto il mondo, si sentirà indignato. Allora, per rendere la storia reale, incarica il suo commesso di trovare un giovane marinaio e una bella donna, quindi pagherà il marinaio per rendere incinta la donna e modificare la storia.







Lisbet, C. Larsson (1910) 

L'anello (1950) vede in una tenuta di campagna in Danimarca, una giovane sposa mentre si occupa della sua terra e il suo bestiame. In apparenza è ancora una bambina più che una donna adulta, e il suo atteggiamento nei confronti della vita coniugale è ricco di risate infantili. Ma più tardi, in una radura isolata della foresta, incontra un giovane ladro di pecore, messo in fuga dagli uomini di suo marito. Il breve incontro segnerà sia la perdita della sua innocenza che la fine del suo matrimonio.


Magari questi racconti li conoscete già, ma è sempre affascinante leggere o rileggere queste sue storie. Karen Blixen aveva un talento naturale nel raccontare, sosteneva di appartenere ai narratori orali, ispirata dalle letture della Bibbia, Le mille e una notte, le opere di Omero, e le saghe islandesi, e questi racconti eleganti e universali, sono narrati con un leggero umorismo in una prosa semplice e indimenticabile.



Su Karen Blixen vedi anche l'articolo
Karen Blixen a New York 








Il libro

CAPRICCI DEL DESTINO
Feltrinelli



"Il generale Loewenhielm vide il volto di Martina alla luce delle candele, come lo aveva veduto, trent'anni prima,...
Pubblicato da Duecento pagine su Venerdì 2 febbraio 2018













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