18 dic 2017

 

Ritratto della scrittrice da giovane – Virginia Woolf. Lettere 1896 - 1912

In un volume raccolte le lettere di una giovane Virginia Stephen prima del matrimonio con Leonard Woolf

«I libri mi deliziano l’anima» scriveva Virginia Woolf in una lettera del 1902 a Violet Dickinson oppure nel 1901 alla cugina Emma Vaughan, chiamata caro Rospo, "L’unica cosa che conti, al mondo, è la musica – la musica, i libri, e un paio di quadri. Fonderò una comunità in cui non ci si sposerà – a meno che per caso non ci si innamori di una sinfonia di Beethoven." Nel volume pubblicato da Utet sono raccolte centinaia di lettere scritte tra il 1896 e il 1912, quando ancora la scrittrice era Virginia Stephen, sposerà Leonard Woolf nel 1912. Entriamo così nella vita della futura scrittrice attraverso la sua posta da adolescente, poi ragazza e infine adulta con qualche perplessità sul futuro legame matrimoniale. 

Virginia Woolf nel 1902



In queste corrispondenze Virginia giocherà con i nomi dei parenti e amici (non è ancora «la donna Lupo» come amava definirsi quando acquisì il cognome del marito) storpiandoli e deformandoli, anche se stessa si fissa nel soprannome “the Goat”: una “capra”. Scontrosa, imprevedibile, capricciosa, testarda. 

Con Violet Dickinson è “Sparroy”, e cioè un passerotto, o “Wallaby”, una specie di piccolo canguro. Così Virginia appronta un popoloso repertorio di caratteri bestiali con cui si presenta nelle differenti relazioni. Con Violet Dickinson è “Sparroy”, e cioè un passerotto, o “Wallaby”, una specie di piccolo canguro. Per Thoby e per Emma Vaughan è sempre una capra, ma femmina. Sarà un mandrillo o una marmosetta per Leonard, scrive nell'introduzione Nadia Fusini. 

Virginia era nata nel 1882 e la vediamo adolescente nell'intimità dei suoi sogni, poi in una giovane ragazza. Nel 1903 a Violet scrive: "Oggi mi sono messa un pagliaccetto, pantaloni di flanella blu cielo, e giarrettiere, tutto assai igienico, ma che caldo! Le carni mi si sciolgono in rivoli di affetto, e pensare che ho la pelle così sensibile. Dopo un po’ ci si abitua? Come non bastasse, mi sono lasciata convincere a comprare un bel soprabito nero che, secondo me, era originariamente destinato a una donna col bambino – col bambino all’interno, tu mi intendi".

Nel 1912 appare una donna vivace, allegra, talvolta annoiata, altre volte malinconica, afflitta da dolori e lutti come la morte del padre, dell'adorato fratello Thoby e della sorellastra. 
Virginia è legata a una razza di scrittori, «la famiglia Stephen farebbe meglio ad astenersi da carta penna e calamaio, ma proprio non ci riesce» ma lei sogna di esserlo «Desidero tanto una grande stanza tutta per me, piena di libri e nient’altro, in cui possa rinchiudermi, senza vedere nessuno e leggere fino a calmarmi completamente.» (...) «Quando vedo una penna con dell’inchiostro non posso fare a meno di attaccarmici, come a certa gente capita col gin».

La vita della giovane Virginia proseguirà tra scrittura e viaggi, mentre le crisi si fanno sentire «Mi tasto il cervello come fosse una pera, per vedere se è matura: per settembre sarà squisita», finché nel giugno 1911 incontrerà Leonard. Certe volte stando con lui appare indecisa sul futuro della vita sentimentale "Ci sono dei momenti – l’altro giorno quando mi hai baciata, per esempio – in cui non sono più sensibile di un sasso”. 

I due si sposeranno il 10 agosto del 1912. Tre anni dopo nel pubblicherà il suo primo romanzo La crociera e la sua vita prenderà un altra direzione.   




Il libro



Virginia Woolf
Lettere 1896 - 1912
UTET 2017
338 pag.









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