16 gen 2017

 

Diari di viaggio in Italia e in Europa – Virginia Woolf

Virginia Woolf libri: i diari di viaggio in Europa della scrittrice di Gita al faro


Virginia Woolf non ha mai scritto letteratura di viaggio vera e propria, quello che sappiamo lo ha impresso nei suoi diari personali relativi ai viaggi intrapresi in Europa fra il 1905 e il 1909 e poi successivamente negli anni '30. I Diari di viaggio in Italia e in Europa (Mattioli 1885) sono in gran parte inediti, relativi agli anni giovanili, ancora prima che la scrittrice diventasse una romanziera, con riflessioni, descrizioni e annotazioni utilizzate in seguito come spunti nei suoi romanzi La crociera, La stanza di Jacob, Gita al faro.





Altre annotazioni saranno sui libri che Virginia Woolf leggeva durante i suoi viaggi:  Lettere a una sconosciuta di Prosper Merimée, Due sulla torre  di Thomas Hardy (cui nel 1926 farà visita al vecchio scrittore) e il picaresco The Adventures of Harry Richmond di George Meredith, usati poi per la stesura di articoli che Woolf avrebbe proposto ai giornali con cui collaborava.
Nella sua idea innovativa la scrittrice trasforma le impressioni visive dei viaggi in figure verbali, cercando di evocare sensazioni o punti di vista oltre la contemplazione di monumenti e descrizioni di personaggi del luogo.

Come annota nel 1908 all'inizio del diario italiano «mi piacerebbe scrivere non soltanto con l’occhio, ma con la mente; e scoprire la realtà delle cose al di là delle apparenze» .
Vediamo allora un autrice agli esordi scontenta dei suoi "sforzi letterari" con cancellature oppure con passaggi poetici ed evocativi. Mentre i taccuini di viaggio che vanno dal 1931 al 1938 appaiono più fermi, scritti da una scrittrice cinquantenne e ormai affermata che non ha più bisogno di ricerca dello stile avendo già pubblicato i suoi capolavori migliori.


Purtroppo alcuni resoconti dei viaggi del 1936 e del 1939 sono stati smarriti: nel 1936 i coniugi Woolf passarono un paio di settimane ad esplorare la Gran Bretagna occidentale e in particolare la Cornovaglia, ma la scrittrice, stava affrontando un periodo difficile, dopo aver scritto Gli anni, durante il quale aveva abbandonato la stesura del diario. (¹)


Mentre nel 1939, invece, partirono per la Normandia e la Bretagna, e Virginia smarrì il blocco di fogli mobili dove scriveva e che poi riportava sul diario vero e proprio. Negli anni successivi la guerra fece rinunciare alla loro vacanza annuale, che in genere compivano tra aprile e giugno. I suoi appunti in un certo senso si leggono come una vera opera letteraria per certi versi lontana dai testi di viaggio tradizionali.


Virginia_Woolf_at_Monk's_house- wikimedia
Virginia Woolf a Monk's House (wikimedia)


Il viaggio compiuto in Italia lo farà con la sorella Vanessa e il cognato Clive Bell. Il 4 settembre 1908 raggiungeranno Milano, città su cui non avrà molto da dire, fra strade affollate e rumorose in una sorta di letargo, come i suoi passanti, cosi diversa da una città inglese di provincia ma con i  balconi ricoperti da graziosi vasi di fiori.

Mentre il 6 si troveranno a Siena, affascinante e uguale ai paesaggi dei dipinti italiani duecenteschi, dove la gente cammina su strade lastricate e ogni tanto canta e grida fra schiocchi di fruste e rumori di zoccoli dei cavalli che passano sulle strade.  Il 15 ottobre saranno a Perugia e Assisi.
Poi nel 1906 ci sarà il fascino della Grecia e il suo storico passato con qualche critica:
"Molto spesso in Grecia hai questa sensazione - che la processione sia passata molto tempo fa e che tu sia arrivato troppo tardi, e poco importa ciò che pensi o senti. La Grecia moderna è così inconsistente e precaria che, quando la si paragona ai frammenti più grezzi di quella antica, va completamente in frantumi." 
Mentre un "orda di teutonici" si piazzerà nel mezzo del tempio di Plutone per mettesi in posa e fotografarsi.

Il 22 ottobre si troveranno nello splendore di Costantinopoli «Santa Sofia, come un triplice globo di bolle congelate, che prendeva il largo per venirci incontro [...] come plasmata in un materiale pregiato, sottile come vetro, soffiato in curve piene» dove sulle strade si riversa una variegata "fiumana di fez rossi, turbanti, yashmak" . Costantinopoli verrà citata ne  La signora Dalloway.

Sul taccuino dei viaggi in Gran Bretagna (1905) si giustificherà dicendo che è stato scritto in circostante diverse: mentre aveva una mezz'ora libera o come diversivo a una tragedia greca, oppure dopo escursioni durante il giorno, in stati d'animo diversi,  ma che se fosse stato più pianificato e meno precipitoso non sarebbe venuto alla luce. 

Dal 10 agosto al 5 ottobre 1905 Virginia e i suoi fratelli trascorsero le vacanze estive a Carbis Bay in Cornovaglia a pochi chilometri dal luogo in cui il padre aveva preso in affitto Talland House dove la famiglia passava i mesi estivi.
Questo è rilevante perché nel 1927 questi ricordi affioreranno nel suo Gita al faro o Al faro nelle descrizioni di luoghi e paesaggi.
Prima di congedarsi poiché l'alta stagione estiva volgeva al termine scriverà: 
"Domani sera a quest’ora sarò avvolta dalle luci di Londra, proprio come adesso mi avvolge il baluginio del faro. È un pensiero che mi giunge con autentica malinconia, perché, a parte l’oggettiva bellezza di questo paesaggio, separarcene significa allontanarci da qualcosa che abbiamo conosciuto tanto tempo fa, e che potremmo non rivedere più per anni. Vorrei aver visto di più finché ne avevo la possibilità"

I diari, viene precisato dalle traduttrici, non erano nati per essere resi pubblici altrimenti la scrittrice li avrebbe rivisti e riscritti, spiegandone talvolta la loro forma frammentaria, per questo è rilevante la sua spontaneità fra descrizioni poetiche, simpatici commenti sarcastici, annotazioni impulsive e felici. Ecco che nel 1931 sugli ultimi viaggi in Europa annoterà: 
Dopo essere stati sposati dall’agosto del 1912, per diciannove anni, quant’è commovente scoprire tanto calore, interesse, affetto nello stare da sola con L[eonard]. Se ne avessi il coraggio, indagherei le sensazioni che provo per lui, ma per pigrizia, modestia, orgoglio, non so quale reticenza – mi trattengo. Io che non sono reticente.

Il 28 marzo del 1941, la scrittrice farà il suo ultimo viaggio uscendo dalla casa di campagna nel Sussex a Monk’s House, per andare incontro alla morte nelle acque del fiume Ouse.



  • Note


Prosper Merimée - Lettere a una sconosciuta (1873) Sellerio
Le lettere del dandy Merimee a Jenny Daquin con la quale ebbe un intensa corrispondenza per oltre dieci anni fino alla morte.

Due sulla torre - Thomas Hardy  (1882) Fazi
Un’audace analisi sul tema dell’amore tra personaggi di età diverse e appartenenti a differenti classi sociali.

(¹) "Mi chiedo se qualcuno ha mai sofferto per un libro quanto ho sofferto io per Gli anni. Quando ne sarò fuori non lo guarderò mai più. E' come un lungo parto." ( da  Diario di una scrittrice ) .


  • Il libro 


Virginia Woolf
ed. Mattioli 1885 (2016) 






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