7 mag 2014

 

8 Libri che parlano di scarpe

Il mito della calzatura visto nella letteratura popolare

Può sembrare un elemento insignificante ma le citazioni di scarpe, scarpette e stivali in letteratura sono numerose a cominciare dalla più famosa quella di Cenerentola la scarpetta di vetro che poi si è rivelata non fosse di vetro ma un errore di traduzione vair che si pronuncia ver vetro, ma vair è un piccolo mammifero da cui vi si ricavava del pellame.



Comunque per continuare ci sono le scarpette d'argento di Dorothy nel  Mago di Oz  di  L. Frank Baum che le prende dalla strega dell'Est ( però nel film del 1939 sono rosse per esigenze tecniche).

Per gli uomini ci sono gli stivali di Raskolnikov di  Delitto e castigo  di Dostoevskij che dopo l'omicidio si accorge di averli macchiati di sangue. 

Ma in realtà solo i personaggi femminili indossano calzature importanti nei libri che contengono tracce della loro esistenza anche come elementi chiave per la storia. 

In Jane Eyre di Charlotte Brontë ottanta ragazze nella scuola portano ''scarpe grosse da contadine con fibbia di ottone'' e nei mesi invernali nelle scarpe penetra la neve coprendo i piedi e le mani di geloni. Jane ricorda quando la sera gli dolevano i piedi gonfi e pativa a mettersi le scarpe.




Mantenere le scarpe pulite è importante per  Tess dei D'Urbervilles  di Thomas Hardy, lei e le sue amiche attraversando una pozza per andare chiesa . 
Più avanti le cambia 
''...si tolse le scarpe grosse con cui aveva camminato così a lungo e ne infilò un paio grazioso e leggero, di pelle fine; nascondendo le altre nella siepe gli stivali '', che poi vengono trovate e portate via con disgusto, ritenendole come spazzatura '' Ecco un paio di scarpe gettate via, credo, da qualche vagabondo (...) Qualche impostore che voleva venire in città scalzo, forse per provocare in questo modo la nostra pietà» disse la signorina Chant. «Sì, dev'essere così, perché sono delle ottime scarpe da gita... niente affatto consumate. Che malvagia idea! Le porterò a casa per darle a qualche povero.''


Il personaggio di Kitty invece ne  Gli anni  di Virginia Woolf dice : 

''Scalciando si sfilò le scarpe. Era quello il lato più negativo della sua grossezza. Le scarpe le stavano sempre troppo strette; soprattutto quelle di raso bianco''. Ma anche Martin si guarda i piedi '' Lui si guardò le scarpe, e notò che erano raggrinzite, vecchie; aveva pensato di comprarne un paio nuove, ma poi se ne era dimenticato. Ecco che cosa aveva dimenticato, pensò, rivedendosi in carrozza mentre attraversava il ponte sul Serpentine''. 



Ne Il grande sonno di Raimond Chandler Vivian porta un abito marrone, camicia e cravatta da uomo e scarpe da passeggio lucide fatte a mano da donna.


In Poirot non sbaglia di Agatha Christie le scarpe sono un elemento di indizio, scarpe con fibbia ''Al mattino, le sue scarpe erano nuove; la sera, erano vecchie. Questo è un risultato che non si ottiene nello spazio di qualche ora''. Nella stanza della defunta viene trovato un completo assortimento di scarpe robuste, due paia di scarpine di vernice con il tacco alto; scarpe da sera in raso nero nuove e un paio di mocassini.


Marguerite Duras ne  L'amante  osserva:

'' Non ricordo le scarpe che avevo in quegli anni, ricordo solo qualche vestito. Porto quasi sempre sandali di tela senza calze.(...) Quel giorno dovevo avere quel famoso paio di scarpe di lamé dorato, con i tacchi alti. Non so che altro avrei potuto calzare quel giorno, allora porto quelle, saldo di saldi che mi ha comprato mia madre. Porto scarpe di lamé per andare al liceo, vado al liceo con scarpe da sera decorate con un motivo di strass. Sono io che lo voglio. Mi accetto solo con quel paio di scarpe e anche ora voglio vedermi così, sono le prime scarpe con il tacco della mia vita, sono belle, hanno eclissato tutte quelle che le hanno precedute, scarpe per correre e per giocare, basse, di tela bianca.''

Aggiornamento


Nel libro originale di  Sex and the City,  di Candace Bushnell, a differenze della serie tv, è un affare molto più ponderato e toccante. Le scarpe menzionate per Carrie sono stivali di pelle verniciata bianca, décolleté in raso stile anni '50 per un "look delle prime mogli di Stepford" ("Sembri una giornalista", le dice Samantha) e sandali con il cinturino quando vuole assomigliare a Linda Fiorentino in L'ultima seduzione.

In un racconto di Dorothy Parker, Big Blonde   si svolge l'orribile vita di Hazel: è sopravvissuta alla sua bellezza, ma deve cercare di mantenere felici gli uomini, in parte indossando i tacchi alti - barcollando "sui suoi piedi doloranti cacciati a forza nelle scarpine tozze color champagne". Anche il suo tentativo di suicidio è un fallimento e si sveglia con il terrore di rimettersi le scarpe.

E infine, l'immagine di scarpa forse più bella della letteratura, da Un momento di guerra, Laurie Lee ha ventitré anni quando, un giorno d'inverno del 1937, parte alla volta della Spagna per combattere per la causa repubblicana. 
Il passo coinvolge quelli che probabilmente erano stivali grezzi da quattro soldi: quando Laurie Lee viene presa in mano da Rosie, scompaiono sotto un carro per una breve perfetta pagina di piacere, e a metà dice :
"Si tolse gli stivali e li riempì di fiori. Lei fece lo stesso con i miei ..."









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